I partecipanti potranno scegliere fra due diverse esperienze di gioco: Umani o Eterecarnidi.
Chi sceglierà un personaggio dalla categoria “Umani”, interpreterà un membro di una delle Carovane partite dal Vecchio Mondo per raggiungere l’Avamposto e renderlo operativo. Sarà parte di una delle Gilde in cui è organizzata la società e dovrà esplorare i misteri del Nuovo Mondo, affrontarne i pericoli e, al tempo stesso, tentare di stabilire una comunità unita e autosufficiente. Sarà un tipo di gioco improntato su avventura, scoperta, combattimenti, risoluzione di enigmi pratici e gestione di rapporti sociali. Fra i personaggi a disposizione, quelli appartenenti alla categoria “Umani” saranno la maggior parte.
Chi sceglierà un personaggio della categoria “Eterecarnidi” si imbarcherà con noi nella sfida di dare vita a un tipo di personaggio sperimentale. Gli Eterecarnidi sono una nuova specie che esiste solo nel Nuovo Mondo. Questi esseri prendono misteriosamente vita dentro i corpi degli Umani morti nelle terre di Ipogea, col tempo scordano ciò che erano prima e provano solo l’istintivo senso di appartenenza a un Ghenos, un gruppo di altri come loro con cui condividono tutto. Essi hanno poteri di natura ancora sconosciuta, fondamentali per affrontare le insidie del Nuovo Mondo e per questo sono considerati estremamente preziosi. Essi vivono però asserviti e controllati dagli Umani, che li usano per le loro misteriose capacità, ma che, al tempo stesso, li temono e sono consapevoli di non averli ancora compresi appieno.
La guida costumi completa sia per Umani che per Eterecarnidi è disponibile qui.
Piuttosto che il re dei morti preferirei essere l’ultimo servo dei vivi.
Proverbio di Ipogea
La maggior parte dei personaggi protagonisti della nostra storia saranno Umani. Quasi tutti nati e cresciuti nell’Impero di Elios, per motivi diversi hanno deciso di avventurarsi nel Nuovo Mondo. Il loro scopo è raggiungere l’Avamposto, che è stato appena costruito da una piccola avanguardia, e renderlo completamente operativo, cercando al contempo nuove vene di Selenite nella zona.
Nelle schede dei personaggi Umani ci saranno informazioni sulle Gilde, le Carovane, i loro riti sociali e le relazioni che si sono sviluppate fra le persone che ne fanno parte. Ogni personaggio saprà perché ha sentito il bisogno di partire, ma non ci sarà bisogno di sapere molti dettagli ulteriori sul suo passato. In fin dei conti, il Nuovo Mondo è anche una nuova vita.
-Se i Filosofi sono la Testa, gli Ingegneri le Mani, i Guardiani i Muscoli e gli Esploratori il Cuore: cosa sarebbero i Mercanti?
-Ma lo Stomaco ovviamente! Da noi deve passare tutto e siamo noi a smistarlo con le giuste proporzioni agli altri.
Dialogo tra Pirrone, Ingegnere, e Urania, Mercante e Anfitrione dell’Avamposto Pharos
Ogni Umano farà parte di una Gilda. Appartenere a una Gilda è consuetudine per ogni cittadino di età adulta e ne definisce le conoscenze, le capacità e la funzione all’interno della società. Potete pensare alla Gilda come alla “classe” del personaggio.
Una volta giunti a destinazione ognuno cercherà gli altri membri della propria Gilda, per unirsi a loro e rendere operativo l’Avamposto.
Le Gilde presenti in gioco saranno sei. Gli appartenenti alle diverse Gilde si distinguono fra loro anche per alcuni dettagli nel vestire. Di seguito vi daremo qualche spunto. La guida costumi completa è disponibile qui.
Abilità speciale:
I membri della Gilda degli Esploratori sono gli unici addestrati a usare il Logos Nero, che permette di trovare la preziosissima Selenite grezza.
Costume:
Per muoversi con passo sicuro nelle ombre della notte gli Esploratori portano con sé numerose fonti di luce e lanterne, integrandole nei propri abiti, agganciandole alle cinte o sospendendole a un bastone che accompagna sempre il loro cammino.
“La Gilda dei Folli”. A lungo è stata chiamata così la Gilda di coloro che senza sosta tentavano di attraversare le Lande Salate per scoprire cosa si nascondesse oltre l’orizzonte. Quanti di quei folli sono morti cercando il Nuovo Mondo? Troppi di certo. Eppure, ogni volta che una spedizione veniva dichiarata perduta, sempre un nuovo equipaggio era pronto a tentare ancora. Finché Thàlassa, che la sua anima riposi serena nella terra degli Avi, non guidò il suo veliero fino ad Ipogea, donando così quelle terre a tutte le genti dell’Impero. E ancora oggi gli Esploratori sono il motivo per cui gli Umani stanno avanzando nel Nuovo Mondo. Essi aprono i sentieri e disegnano le mappe. E quando la notte è più scura e le difese di un avamposto sono l’unica cosa che salva i suoi abitanti dal pericolo delle Ombre, essi guidano impavidi le spedizioni alla ricerca di Selenite, padroni del segreto del Logos Nero, che permette di scovare le riserve del prezioso materiale. Gli Esploratori si avventurano nell’oscurità, protetti da flebili luci e dalla loro follia, per domare i misteri del Nuovo Mondo. La via del progresso è illuminata dalle torce della Gilda degli Esploratori.
ABILITÀ SPECIALE:
I membri della Gilda dei Filosofi sono gli unici ad essere addestrati ad usare il Logos Blu, che permette di guarire persone ferite.
COSTUME:
Una stola bianca o azzurra, indossata morbidamente su una spalla, è il simbolo del ruolo di curatori e ricercatori dei Filosofi.
Quando la natura viene scossa, quando vengono poste domande senza risposta, quando le anime deboli o i corpi martoriati cercano soccorso, sono i Filosofi che, magnanimi, aprono le loro menti e tendono una mano ai bisognosi.
La loro è la scienza più antica. Da tempi immemori le incessanti ricerche di questa Gilda sono necessarie per comprendere appieno la verità sul mondo che ci circonda nella materia e nello spirito. Con le loro menti brillanti studiano l’insondabile, quello che è invisibile all’occhio: arrivano con la filosofia a spiegare il flusso che guida le vite degli umani, che risana i loro corpi e che salvaguarda la loro psiche. Sono curatori, studiosi e ricercatori. Portatori di quesiti e soluzioni, vengono visti anche come consiglieri morali ogni volta che si entra in contatto con l’ignoto.
La loro sapienza spazia su diversi campi dello scibile umano. Alcuni di loro si dedicano a comprendere gli incredibili doni che gli Eterecarnidi custodiscono. Altri hanno approfondito la conoscenza della Selenite così da affinare e migliorare le loro doti curative. Di altri ancora si mormora che si dedichino a studi di materie misteriose e pericolose.
Gli antenati vegliano su queste nobili anime assetate di conoscenza e sulla loro missione, quella di dedicare la loro esistenza ai misteri che si nascondono oltre le Lande Salate.
ABILITÀ SPECIALE:
I membri della Gilda degli Ingegneri sono gli unici in grado di costruire i Logos, gli oggetti con cui chi è debitamente addestrato può sfruttare i misteriosi poteri della Selenite.
COSTUME:
Gli Ingegneri portano sempre con sé gli attrezzi del loro lavoro, che sia in un’apposita cintura o nelle tasche del grembiule di cuoio che utilizzano nei laboratori.
Come l’integrità di un corpo umano dipende dal buon consiglio di un Filosofo, quella di un avamposto si regge sulle abilità di un Ingegnere.
La superiorità mentale di coloro che appartengono a questa Gilda viene forgiata attraverso lo studio degli elementi che compongono il Mondo, come l’Antimonio, il Flogisto o l’Etere. La loro manipolazione è alla base della genesi di oggetti e di tecniche che i più considerano quasi magia. Ampolle, pinze e tavole colme di antichi simboli sono gli strumenti con cui un Ingegnere potrebbe essere visto mentre orchestra il suo mestiere.
Da quando comparve la Selenite furono proprio gli Ingegneri a scoprire il suo sorprendente impiego nei Logos di loro fabbricazione. Da questi preziosi strumenti infatti dipendono la difesa del perimetro di un campo di frontiera, l’efficacia dell’attacco dei Guardiani, la buona riuscita della cerca di Selenite in terre nuove, e altre attività di cui si parla solo sottovoce.
Le loro abilità e la loro misteriosa conoscenza sono di cruciale importanza durante un’esplorazione in lande lontane, soprattutto quando serve illuminare la via perché la notte è troppo buia e nasconde figure che sarebbe bene rimanessero nei racconti intorno al fuoco.
Sono in molti a cogliere negli occhi degli Ingegneri la tipica espressione di chi pensa di sapere più degli altri e, per questo, la riveste di spocchia. Eppure nessuno più di loro apprezza sporcarsi le mani laddove i più non indugiano nemmeno con il solo pensiero.
ABILITÀ SPECIALE:
Gli Strateghi sono gli unici addestrati ad utilizzare il Logos rosso, che permette di rendere le Ombre più vulnerabili.
Gli Opliti sono particolarmente resistenti e sono gli unici addestrati ad usare armi lunghe. Questo fa in modo che uno Stratega e il suo Oplita siano l’arma più efficace contro le Ombre.
COSTUME:
La divisa degli Opliti è funzionale al loro ruolo di guerrieri adeguatamente armati e protetti da placche di cuoio, con le falde della caratteristica battle skirt a sottolineare i movimenti delle gambe.
Pur mantenendo un’impostazione militare, la divisa degli Strateghi si distingue per i colori che ricordano quelli della natura e dall’utilizzo di un ampio mantello con cappuccio.
Chi combatte per l’Impero non lo fa mai da solo.
Ogni unità dei Guardiani è composta di due. Stratega e Oplita: l’occhio e il braccio, la tattica e l’esecuzione, la torcia in Selenite e l’arma pesante. Che siano criminali, nemici o bestie, le minacce alla sicurezza dell’Impero trovano sempre davanti a sé due menti unite in una sola, fianco a fianco, schiena contro schiena. Totale e reciproca fiducia per avere ragione del buio.
I Guardiani lasciano il pensiero alle altre Gilde: a altri i sogni di gloria, la pompa magna e le belle parole. E sanno pure che questa vita è mille volte da preferire a un lento spegnersi nella quiete, in una noia che corrode l’anima. Sotto lo stemma della Torre non ci si fanno tante illusioni, la sicurezza si ottiene col sangue. Il mondo fuori è pieno di orrori, l’Impero si è alzato sopra alla barbarie e, per tenerla fuori, ci si spezzano le ossa. Si sanguina, prima o poi si muore. Ma è come si muore che fa tutta la differenza, e un Guardiano lo fa in piedi. Questo è l’onore: un’eterna battaglia in due, fino a crollare.
Così saranno pure tetri e rozzi, questi armigeri. Guarderanno i vostri affari, i vostri discorsi, con sufficienza. Ma tenete sempre a mente che vi tengono al sicuro. Sono l’unica speranza quando vi troverete un’Ombra davanti, ma anche il primo baluardo contro la barbarie: se la legge dell’Impero va difesa, siate certi che saranno due Guardiani a farla rispettare.
E a ricordarvi che da soli si muore. Così si vive: al proprio posto, compiendo il proprio dovere.
ABILITÀ SPECIALE:
La Gilda dei Mercanti controlla e custodisce il segreto che permette di raffinare la Selenite grezza. Solo dopo il processo di raffinazione è possibile sfruttare il potere della Selenite.
COSTUME:
I Mercanti amano sottolineare il loro status indossando caftani decorati di tessuti preziosi e sfoggiando gioielli e ricchi accessori.
Xρήματα,Xρήματα, Xρήματα, πρέπει να είναι αστείο, στον κόσμο ενός πλούσιου.
Così cantavano gli antichi, ironici eppure veritieri. Certo, l’Impero. Certo, le Grandi famiglie. Certo, Il Progresso. Ma nulla si fa senza di noi. Senza voi. Udite le parole del vostro Saggio, figli di Mida: a voi il potere di creare e distruggere, non con le armi, non col sapere, ma con pura volontà e impegno. Questo Impero è stato costruito con la ricchezza, da voi. Così sarà anche per questo Avamposto.
Nessun avamposto sarebbe tale d‘altronde se non ci fossero gli Uffizi dei Mercanti con la loro Agorà a distribuire il benessere, se non ci fossero i vostri mecenati disposti a raffinare i carichi di Selenite grezza che arriva dalle esplorazioni, senza il Primo dei Mercanti che assuma il ruolo di Anfitrione, che sacrifichi la sua vita personale per guidare la comunità tutta.
Dopotutto, ciò che voi toccate diventa oro: non di meno la Selenite, novità delle lontane frontiere, sempre a voi deve e dovrà tornare. Dopotutto, è per il bene della comunità: chi altri se non la Gilda dei Mercanti può guidare, comandare, decidere, produrre.
Il futuro è dorato, anzi, selenitico, ed è solo grazie a voi.
ABILITÀ SPECIALE:
La Gilda dei Discepoli dell’Etere gestisce la creazione, la compravendita, e la salvaguardia degli Eterecarnidi.
Gli appartenenti alla Gilda dei Discepoli dell’Etere saranno interpretati da membri dello Staff. È possibile che alcuni personaggi abbiano un legame segreto con questa Gilda.
COSTUME:
Il loro ruolo è misterioso quanto il loro aspetto è sfuggente, dato che si mostrano sempre in pubblico con metà del viso coperto da maschere o veli.
La Gilda dei Discepoli dell’Etere è nata nel Nuovo Mondo: suo è l’arduo compito di gestire la creazione, la vendita e l’utilizzo degli Eterecarnidi. I suoi membri sono gli unici a conoscere il segreto per legare un Eterecarnide al suo Arconte, e sono coloro che viaggiano di città in città, di avamposto in avamposto per vendere queste preziosissime merci ai pochi fortunati che possono permettersele. Essi sono anche i guardiani degli Eterecardini e del loro benessere, perché mai permettono che creature così preziose vengano maltrattate o male utilizzate. Loro è il potere di privare un padrone indegno del proprio schiavo, se mai questo padrone è trovato colpevole di non aver trattato col dovuto rispetto il preziosissimo bene sotto il suo controllo. Questa Gilda conta pochi membri, che viaggiano soli o in piccoli gruppi di due o tre al massimo, ma si dice abbia occhi e orecchie ovunque, spie in ogni avamposto e in ogni altra Gilda, per garantire che il misterioso potere degli Ibridi non venga usato a sproposito. Solo pochissimi suoi rappresentanti vivono nelle terre dell’Impero, poiché a nessun Eterecarnide è stato mai concesso di attraversare le Lande Salate.
Ogni personaggio Umano sarà anche parte di una Carovana. Una Carovana è composta da un gruppo di persone appartenenti a diverse Gilde che hanno trovato un motivo comune per organizzarsi e affrontare insieme la durissima traversata delle Lande Salate. Ad esempio una Carovana può essere stata finanziata da un importante ente accademico imperiale, che spera di essere il primo a mettere le mani su nuove incredibili scoperte, oppure può essere composta da un gruppo di persone poco abbienti, che, dopo anni di risparmi, sono finalmente riuscite a mettere insieme abbastanza fondi per intraprendere il viaggio e cercare una vita migliore nel Nuovo Mondo. Ad ogni modo, la terribile traversata delle Lande Salate avrà creato legami e attriti che i membri della Carovana porteranno con sé nell’Avamposto.
I teaser delle Carovane saranno a disposizione al momento della scelta dei personaggi.
Lasciatevi il Vecchio Mondo alle spalle, quello che importa è quello che vi aspetta oltre le Lande Salate.
– Qui ti accogliamo infine, nostra nuova sorella. Ora pronuncia il tuo nome, così che possa risuonare anche sulle nostre labbra.
-Il nostro nome è Sigma, per volontà del mio Arconte. Ma è solo grazie al Ghenos che saremo parte del tutto e che potremo beneficiare dei Doni del Vespro. Noi vi ringraziamo e rendiamo onore.
-Alza la tua testa ora Sigma e benvenuta nella tua nuova famiglia. Che tu possa sempre prosperare nel Ghenos del Vespro.
Tratto dall’Opera “Della nascita di un Eterecarnide, studi ed evidenze sui nuovi sudditi dell’Impero”
di Teofilatta della Gilda dei Filosofi, edito nell’Anno Imperiale 5712
Gli Eterecarnidi, o in modo più dispregiativo “Ibridi”,saranno personaggi sperimentali ed intriganti, con doti uniche. Non avranno un passato definito sul quale costruire la loro personalità, ma avranno un Ghenos, un gruppo di appartenenza col quale condividere pensieri e decisioni. Il Ghenos è sano e forte se i suoi partecipanti sono uniti e compatti nelle scelte, il Ghenos si indebolisce se prevale l’individualismo. È consuetudine per i membri di uno stesso Ghenos riunirsi alcune volte al giorno. Gli Umani non sono certi quale sia lo scopo di questa strana abitudine, che però pare essere fondamentale per il mantenimento del buono stato degli Ibridi e, per questo, non viene solo tollerata, ma spesso incoraggiata.
Gli Eterecarnidi sono una razza giovane, risvegliata da poco e che sta ancora costruendo le sue ritualità e decidendo i valori in cui credere: sarà parte del loro gioco costruire questi aspetti sociali. Essi parlano senza gridare, spesso a voce bassa e usano sempre la prima persona plurale perché il Ghenos è sempre più importante del singolo.
La caratteristica sicuramente più rilevante degli Eterecarnidi è il loro grande potere, la cui origine è ancora sconosciuta. Sebbene essi siano molto potenti, ognuno di questi esseri è asservito ad un Umano, detto Arconte, tramite un legame alchemico creato da uno dei membri della Gilda dei Discepoli dell’Etere e rappresentato da un bracciale indossato dall’Arconte e un collare indossato dall’Eterecarnide. Questo legame da una parte è fondamentale per l’esistenza stessa dell’Eterecarnide, poiché senza l’aiuto della forza spirituale di un Umano esso degenererebbe presto nello stato di Ombra. D’altra parte il legame rende la volontà dell’Eterecarnide docile nei confronti del suo Arconte, che ne è di fatto il proprietario. Può ordinargli ciò che vuole e può decidere di cederlo o venderlo ad altri. Eppure non bisogna pensare che queste creature siano solo schiavi: esse sono preziose e rare proprietà, indispensabili per affrontare i pericoli e le difficoltà che si celano nel Nuovo Mondo. Il compito di gestirne la compravendita e salvaguardarne il benessere spetta alla Gilda dei Discepoli dell’Etere.
Gli Eterecarnidi indossano ciò di cui il buon cuore dei loro Arconti li fornisce, spesso strati di abiti semplici, nei colori caratteristici del loro Ghenos di appartenenza. Questi colori furono codificati tempo fa dagli Umani per rendere i Ghenos velocemente riconoscibili. Maggiori informazioni sono presenti nella guida costumi.
Individui con lo stesso tipo di dono tendono a riunirsi nello stesso Ghenos, e per questo i doni sono usati anche per la classificazione dei Ghenos stessi. Fino ad ora ne sono stati classificati tre.
Seppur simili a noi, questi Eterecarnidi si approcciano al mondo con attitudini così lontane dalle nostre, come fossero selvaggi. Quelli nati sotto la luce di uno stesso Ghenos sembrano riconoscersi vicendevolmente. Tra loro si aggregano. Condividono in silenzio i loro pensieri come se fluissero nell’Etere a loro visibile, cosa non concessa a noi Uomini. A bassa voce conferiscono tra loro e insieme prendono decisioni. Si accordano come crini di una lira.
Tratto dall’Opera “Della nascita di un Eterecarnide, studi ed evidenze sui nuovi sudditi dell’Impero”
di Teofilatta della Gilda dei Filosofi, edito nell’Anno Imperiale 5712
Dono del Ghenos:
Il Ghenos dell’Alba è in grado di rigenerare alla perfezione un corpo ferito, fino a risanarlo completamente.
COSTUME:
Il Ghenos dell’Alba viene vestito e identificato tramite variazioni di gialli, ocra e arancioni.
“L’Alba ci illumina e ci lega a sé. La volontà del Ghenos è la nostra e quindi unica. Noi siamo un insieme.
Per quanto la nostra εμπάθεια, come piace appellarla a voi Filosofi, sia rigogliosa ed espansa, le vostre menti rimangono insondabili, se non fosse per il continuo odio e disprezzo che avete verso di noi. Ma noi ti siamo utili e a ciò non ci opponiamo. Puoi forse negare di stare meglio da quando siamo di tua proprietà?”
“Non ci è ancora chiaro come operino tutte le Leggi in questa terra di Ipogea, ma il Ghenos di questi Eterecarnidi permette loro di guarirci. Dal graffio di un rovo alla gamba mozzata dagli artigli di una fiera. Il loro prodigioso tocco predispone il nostro organismo alla rigenerazione dei tessuti, laddove è ancora possibile. Una gamba mozza per l’appunto rimarrebbe tale, ma non si trasformerebbe più facilmente in una ferita mortale.”
“Noi vibriamo con la materia di cui siamo composti, e la incitiamo a rivolgere lo sguardo verso ciò che è meglio. Non abbiamo altre parole per descriverti la nostra competenza. Non possiamo creare nulla dal nulla. Noi non siamo divini. Noi siamo. Eppure ammiriamo il vostro amore per la conoscenza, il vostro spirito d’avventura e d’innovazione.”
“Pertanto si potrebbe postulare che questi esseri non siano in grado di recuperare ciò che del corpo viene perduto, ma bisognerebbe non considerare quei resoconti che descrivono come alcuni cadaveri freddi abbiano ripreso calore e vita dopo il portentoso intervento di più Eterecarnidi. Per questi e molti altri motivi io, da Filosofo, sono affascinato da quel che loro sanno fare perché ne vedo l’utilità. E nel contempo in segreto li temo.”
“Per questi e molti altri motivi noi che vediamo con gli occhi del Ghenos dell’Alba siamo affascinati da quel che tu sai fare perché ne vediamo l’utilità. E nel contempo in segreto ti temiamo.”
Pensieri di un Filosofo e del suo schiavo
DONO DEL GHENOS:
Il Ghenos del Vespro è in grado di costringere una persona a dire la verità.
COSTUME:
Il Ghenos del Vespro viene vestito e identificato tramite variazioni di rosso, mattone e marrone.
“Se ora tra di voi fosse presente chi rubò e nascose la Selenite del VII Avamposto, dovrebbe aver paura della merce che oggi vendo, perché saprebbe fargli confessare in pubblica piazza il suo crimine.
Questa che vi mostro è una esemplare di Eterecarnide figlia del Vespro, misteriosa e preziosa.
Sarà lei stessa a dirvelo. Parla! Fai conoscere il tuo valore.”
“Davanti ai nostri occhi vediamo uomini e donne che dovrebbero temerci perché quel che celano negli scrigni delle loro menti non è al riparo dalle chiavi di cui disponiamo. Noi possiamo spingervi a rivelare le verità che state sottraendo al mondo.”
“Non badate al tono, è innocua in fin dei conti. Ebbene sì! Costei che parla come fossero in tanti saprebbe farvi raccontare il vostro più recondito segreto. I suoi occhi sono come un setaccio alla ricerca dell’oro in fondo al fiume. E lo trovano.
Bene! Avete allora inteso quanto vantaggio potreste ottenere se costei vi aiutasse a scovare infidi amici intenzionati a pugnalarvi alle spalle. Se volete fare carriera essa è l’Eterecarnide che fa al caso vostro!
E tu, continua a raccontare di te e alza la voce affinché tutti sentano.”
“Colui o colei che ci comprerà deve sapere che siamo pregiati e quindi da trattare con cura. Il Ghenos del Vespro a cui obbediamo è una luce che induce alla riflessione e alla connessione con le anime. Anche noi, come alcuni di voi, sentiamo il bisogno di rivolgere le preghiere agli spiriti che possiamo vedere, come nessuno di voi sa percepire. Tenendoci distanti dagli altari degli Antenati, sarebbe la nostra anima a risentirne. Saremmo come uno dei vostri prismi di Selenite dopo averlo spremuto dentro un Logos. Spento e consumato.”
“Dunque miei cari amici, la questione è chiara. Per averla dovrete sborsare molto più del solito. E, a ben osservare lo stato delle vostre calzature, soltanto pochi di voi dimostrano a prima vista di possedere la somma necessaria.
Infatti sono solo determinate persone, quelle che vengono menzionate nella lista dei ricchi e potenti, a potersi accaparrare questa merce.
Ora che le condizioni sono chiare, tocca a voi e alle vostre offerte aggiudicarsi questa rarità. Dunque, che l’asta abbia inizio!”
Un Discepolo dell’Etere al mercato degli Eterecarnidi
DONO DEL GHENOS:
Il Ghenos della Notte ha l’abilità di poter atterrare il proprio avversario in combattimento tramite il semplice tocco.
COSTUME:
Il Ghenos della Notte viene vestito e identificato tramite variazioni di azzurri, blu e neri.
“Più ti guardo e più mi disgusti. Mi chiedo come facciano gli altri a tollerarti.
Maledetto ibrido nato nella Notte! Tu puoi ingannare gli altri, ma non me. So quello di cui siete capaci, mostri.
Anche se sembri mansueta e rispettosa degli ordini, ti basterebbe un solo dito per rendere inerme una Oplita come me, usando la stessa forza disumana di quelle Ombre assassine che la notte partorisce nell’odio. In fondo, discendete dalla stessa madre oscura.
Dimmi cosa deve trattenermi dal lasciarti qui a marcire prima che sia troppo tardi, prima che tu possa massacrarci tutti.”
“Prima di venire rinchiusi con l’inganno in questo scantinato, eravamo di ronda per la sicurezza dell’Avamposto. Là fuori non ci sono solo le Ombre, tenute a bada dai vostri Logos, ci sono anche altri Umani come te, ma con intenzioni criminali. Predoni li chiamate.
Noi vigiliamo contro questi pericoli affinché possiate dormire sonni tranquilli.”
“Stai mentendo, schifosa!
Il IV Avamposto fu assaltato durante la notte. Un maledetto ibrido tradì e, prima di darsi alla macchia, fece entrare altre bestie che massacrarono quelli che nel campo dormivano. Tra cui mio padre, un valido Oplita che meritava una morte più onorevole.
Maledetta, ti ho portata qui per darti una lezione. So che non puoi reagire contro i Guardiani a cui sei sottomessa.”
“Un nostro fratello avrebbe tradito e poi sarebbe fuggito? Sembri molto sicura delle tue dichiarazioni. E se fosse stato rapito durante il suo turno di ronda da qualcuno di quell’avamposto? Magari da un Oplita carico di odio come te? Pensaci. Lo faresti anche tu dopotutto. Se volessi massacrarci, dovresti poi nasconderci per non passare guai seri. Su chi cadrebbe la colpa della morte di tuo padre se fosse questa la storia? Su nostro fratello o sull’Oplita?”
“Ibrido maledetto! Vuoi ingannarmi. Noi Opliti non metteremmo mai in pericolo un avamposto.”
“Eppure siamo qui, prigionieri e vincolati all’obbedienza, quando dovremmo vegliare.
Puniscici pure con la violenza. Poi lasciaci al nostro compito. Lasciaci usare la forza di cento Opliti, che il Ghenos della Notte ci concede, per proteggervi. Prima che un pericolo possa entrare e uccidere un nuovo padre innocente, lasciando un’altra figlia sola e colma di rabbia.”
Voci udite nei sotterranei del V Avamposto