Il Vecchio Mondo

Noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza. Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato e la povertà non deve costituire un impedimento.
Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della felicità. Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore.

Tratto dal discorso di abdicazione del potere imperiale in favore dell’Esarcato,
tenuto nell’Anno Imperiale 3923 da Cleon XIII, Ultimo Imperatore di Elios

L’Impero di Elios, o Vecchio Mondo, è il luogo d’origine degli Umani che fanno parte della nostra storia. Non è un brutto posto. La struttura economica e sociale si basa su delle Gilde, che si occupano ognuna del proprio ambito ed eleggono periodicamente il Consiglio degli Esarchi. È una società meritocratica, senza discriminazioni, dove il picco del prestigio sociale è dato dai risultati che si riescono a ottenere all’interno della Gilda di cui si fa parte. Certo, ci sono comunque persone a cui la vita va male e i poveri mangiano comunque peggio dei ricchi, ma sono le Gilde stesse a cercare talenti da reclutare fra le classi più povere, perché nulla è considerato più disdicevole che sprecare potenziale umano.


L’Impero di Elios è però anche un posto abbastanza noioso e frustrante. L’unità culturale, politica e filosofica è stata raggiunta secoli fa e il difficile bilanciamento fra sviluppo della popolazione e risorse a disposizione lascia poco spazio per imprese stravaganti. In una società dove la massima aspirazione è compiere grandi imprese o scoperte in nome dell’Umanità, le effettive possibilità di brillare sono poche da ormai troppo tempo. Per questo, quando qualcuno finalmente trovò il modo di attraversare le Lande Salate e scoprì il Nuovo Mondo, non furono in pochi a decidere di cercare la propria via attraverso l’ignoto.

IL VECCHIO MONDO

La Selenite e le tecnologie dell'impero

Fu così che il cielo notturno si illuminò a giorno, quasi come se il firmamento stesso avesse deciso di imporre gloria sul nostro Impero, indicando la via da percorrere. Oggi chiamiamo quell’evento la “Notte delle Luci” e, fin da allora, quella benedizione celeste è ricordata su ogni testo dell’Impero di Elios.

Tratto dal tomo “Elios, tra Storia e Origini Mitiche” di Alicarno, Storico
della Gilda dei Filosofi ed Esarca di Elios nell’Anno Imperiale 5672 e 5673

Raccontano i libri di storia che generazioni fa avvenne la “Notte delle Luci”, una notte di luna piena, durante la quale una pioggia di meteore come mai vista prima invase il cielo. Da quel poco materiale celeste che si schiantò nei territori dell’Impero si riuscì a estrarre un minerale particolare, chiamato Selenite, con proprietà mai viste prima. Essa è una grande fonte di energia e, se correttamente manipolata, può generare effetti apparentemente soprannaturali che gli scienziati dell’Impero hanno denominato Logos.
Per Logos si intende solitamente sia l’oggetto tecnologico grazie al quale gli Umani sono in grado di produrre l’effetto sovrannaturale, sia l’effetto stesso da esso scaturito. Nel loro linguaggio, i due concetti sono infatti la stessa cosa.


Il livello tecnologico e scientifico dell’Impero è simile a quello dell’Europa del primo novecento, con l’eccezione della totale assenza di polvere da sparo e quindi di armi da fuoco. C’è elettricità, prodotta grazie all’uso della Selenite, che viene utilizzata nelle forme più semplici: illuminazione, primitivi mezzi di trasporto, basilari mezzi di comunicazione a distanza. Anche le conoscenze mediche sono piuttosto avanzate e il Logos, trattato alla stregua di una scienza alchemica, ne è ampiamente parte. Su tutto l’Impero incombe però il problema della scarsità delle scorte di Selenite. Secondo gli astronomi imperiali la maggior parte del leggendario sciame di meteore colpì il territorio al di là delle Lande Salate e molti sperano di trovare nel Nuovo Mondo massicce scorte di Selenite per poter dare così nuovo impeto allo sviluppo di tutto l’Impero.


La Selenite è il bene più prezioso che si possa trovare nel Nuovo Mondo ed è perciò ivi diventata moneta corrente, di gran lunga più importante di oro e argento. Nel Nuovo Mondo la Selenite può essere usata per comprare beni di ogni tipo.

IL VECCHIO MONDO

Amore e Psiche

Rapita
nello specchio dei tuoi occhi
respiro il tuo respiro.
E vivo.

Sappho – poetessa e artista del Secolo XLII dell’Impero

Le genti dell’Impero di Elios non discriminano secondo il genere e tutte le relazioni sentimentali, anche fra persone dello stesso genere, sono accettate e regolamentate dalla società. Si possono creare legami molto profondi tra mentori e apprendisti o fra persone che hanno affrontato il percorso di ingresso in una Gilda spalla a spalla.

La propria reputazione all’interno della Gilda di appartenenza è invece il bene sociale più prezioso e va difeso in ogni modo. Essere accusati di incompetenza, disonestà o mancanza di rispetto verso i propri doveri è una grande sventura e le accuse che si rivelano fondate distruggono la vita sociale, professionale ed economica del malcapitato.

Le genti dell’Impero temono la morte, ma soprattutto temono l’ignominia di aver vissuto una vita che presto verrà dimenticata. Perché solo grazie al ricordo di coloro che sono ancora in vita, possono gli spiriti dei morti continuare a vivere sereni nei Campi Elisi. Per questo i nomi dei peggiori criminali vengono cancellati da ogni resoconto ed è dovere di ognuno ricordare i propri antenati. Ogni volta che degli Umani si stabiliscono in un luogo, per prima cosa viene costruito un altare, dove portare offerte e preghiere ai propri antenati, chiedere la loro guida e la loro protezione. Ci sono poi gli antenati che appartengono a tutto il popolo dell’Impero, quegli individui che hanno compiuto imprese così grandi che tutti ne condividono il ricordo e ne onorano la memoria. 

Viene ricordato Cleon XIII, l’ultimo Imperatore di Elios, che condivise il suo potere con il popolo e creò l’Esarcato, oppure, soprattutto nel Nuovo Mondo, viene ricordata Thàlassa, capitano del vascello che per primo attraversò le Lande Salate e fece ritorno.

Il Nuovo Mondo

Anno Imperiale 5666, Giorno 71 della Spedizione – All’attenzione del Segretario di Gilda.

I relitti delle precedenti due missioni sono stati trovati poco oltre il limite delle sabbie, ma nessun sopravvissuto è stato rintracciato, non ci è stato dato trovare né i resti dei nostri compatrioti, né i diari di missione. Nessun segno della prima spedizione invece, probabilmente non ha mai oltrepassato le Lande Salate.

Estratto dal diario di missione di Thàlassa, Navigatrice della Gilda degli Esploratori e Capitano di Vascello della nave Psari – Spedizione IV oltre le Lande Salate

Ipogea, comunemente chiamata Nuovo Mondo, è un territorio che si trova al di là dello sconfinato deserto delle Lande Salate.

Per un lungo periodo della storia dell’Impero la sua esistenza è stata solo un mito, proprio perché il viaggio per raggiungerla era impossibile. La scoperta della Selenite ha dato la possibilità di costruire nuove navi delle sabbie: solo dopo alcuni tentativi dagli esiti tragici, finalmente, quasi un secolo fa, la nave Psari, guidata dal Capitano Thàlassa, è riuscita a compiere la traversata e a tornare per raccontarlo. Negli anni seguenti, sono state aperte rotte sempre più sicure e l’esplorazione del Nuovo Mondo è cominciata. Avventurieri, esploratori e scienziati si sono uniti in carovane e insieme hanno affrontato un lungo e pericoloso viaggio per essere tra i primi a svelare i segreti del nuovo continente. È così che gli Umani sono entrati in possesso di grandi quantità di Selenite e, al tempo stesso, in contatto con le strane e misteriose creature del Nuovo Mondo.

Ad Astra Polis, magnificente Capitale dell’Impero, sorge il Museo del Nuovo Mondo. Al suo ingresso, incise su una placca dorata che ne adorna una delle pareti, si possono leggere le seguenti parole:

Qui onoriamo gli eroi che diedero i loro intelletti e le loro vite per l’Impero di Elios e per la sua gloria.
Queste le prime dieci missioni oltre le Lande Salate e i loro esiti:

  1. Spedizione – dispersa.
  2. Spedizione – nessun superstite.
  3. Spedizione – nessun superstite.
  4. Spedizione – risultati: prima missione a fare ritorno, scoperta del “Risveglio”, scoperta delle “Ombre”.
  5. Spedizione – dispersa
  6. Spedizione – risultati: insediamento primo avamposto “Selune”, contenimento delle Ombre, sfruttamento dei giacimenti Ipogea-Alpha e Ipogea-Beta
  7. Spedizione – risultati: insediamento secondo avamposto “Pharos”, sfruttamento del giacimento Ùranos
  8. Spedizione – dispersa
  9. Spedizione – risultati: missione scientifica, primi studi sul “Risveglio”
  10. Spedizione – risultati: missione scientifica, blocco trasmutazione e nascita del primo Eterecarnide

IL Nuovo MONDO

Le Ombre

Anno Imperiale 5666, Giorno 103 della Spedizione – All’attenzione del segretario di Gilda.

Riporto il primo incontro con un’entità ostile. Abbiamo chiamato questo essere “Ombra” in quanto si aggira di notte, come ricoperto dal buio stesso ed emettendo suoni agghiaccianti. Il suo passaggio è accompagnato da esalazioni velenose. La sua natura è sovrumana, nessuno dei nostri Opliti è riuscito a rallentarlo, sembra però spaventato dalla luce, che è stata invero la nostra unica arma di difesa. A seguito dell’attacco si contano quattro vittime.

Anno Imperiale 5666, Giorno 105 della Spedizione – All’attenzione del segretario di Gilda.

Tutte e quattro le vittime dell’Ombra si sono risvegliate: i loro occhi si sono riaperti dopo pochi minuti dall’accertato decesso. Sono tornati a muoversi e parlare, ma col tempo hanno perso il ricordo di chi fossero, mostrando uno spiccato distaccamento dalla realtà. Di loro si sono perse le tracce durante la notte, si pensa siano fuggiti.

Anno Imperiale 5666, Giorno 137 della Spedizione – All’attenzione del segretario di Gilda.

È ormai accertato che nel Nuovo Mondo le normali regole che controllano un processo naturalissimo come la morte sono differenti rispetto a quelle a cui siamo abituati. Con oggi abbiamo accertato un nuovo caso di “Risveglio”. Abbiamo infatti subito due perdite: ieri uno dei cuochi, ucciso dal morso di una vipera, oggi uno Stratega, ferito mortalmente in seguito a una caduta rovinosa. 

Questa volta abbiamo notato interazioni tra i risvegliati, anche se rifuggono il parlare coi loro vecchi compagni. Li abbiamo tenuti sotto chiave e notato cambiamenti sempre più radicali nel loro comportamento. Sono diventati aggressivi e infine sono riusciti a tranciare le loro catene. Scappando hanno gridato con la stessa voce delle Ombre.

Estratti dal diario di missione di Thàlassa, Navigatrice della Gilda degli Esploratori
e
Capitano di Vascello della nave Psari – Spedizione IV oltre le Lande Salate

Fin dal loro arrivo ad Ipogea, gli Umani si sono dovuti confrontare con delle creature pericolose e mai viste prima: le Ombre. Molte teorie circolano sulla loro effettiva origine, ma una cosa è sicura: gli studiosi dell’Impero ancora non hanno trovato una spiegazione univoca della loro esistenza.

Ad ogni modo le Ombre sono riconosciute oggi come il rischio più grande per chiunque si avventuri nelle terre di Ipogea. Sembrano essere immuni alle armi degli Umani ed il loro respiro produce costantemente dei miasmi venefici. Il loro tocco è pericolosissimo e provoca atroci sofferenze ai malcapitati che dovessero avere la sventura di incontrarle.

Fortunatamente, questi esseri sembrano rifuggire la luce e si aggirano per le terre del Nuovo Mondo solo di notte. Magra consolazione in effetti per i gruppi di esploratori che devono avventurarsi alla ricerca delle vene di Selenite proprio nelle ore notturne, l’unico momento in cui il prezioso minerale è visibile.

Inoltre, come se ciò non bastasse, in Ipogea accade un fenomeno incredibile e decisamente inquietante: il “Risveglio”. Quando un Umano muore in queste terre, il suo corpo si rialza pochi minuti dopo il decesso. Ma lo spirito della persona che era in origine ha abbandonato ormai quelle membra e le carni sembrano scordare col passare delle ore e dei giorni la sua appartenenza al genere umano per tramutarsi col tempo proprio in una delle temibili Ombre. E questa è, senza dubbio alcuno, la più terribile delle sorti.

IL Nuovo MONDO

Gli Eterecarnidi

Anno Imperiale 5686, Giorno 305 della Spedizione – All’attenzione del Consiglio degli Ingegneri

Gli esperimenti iniziano a dare i primi risultati. Oggi per la prima volta abbiamo concretamente fermato il processo che porta i risvegliati a diventare Ombre. La procedura richiede due pietre di Selenite da collegare tra loro con uno specifico rituale alchemico. Una delle seleniti sarà legata al risvegliato e l’altra ad un Umano. Il legame sembra impedire il progredire della trasmutazione.

Anno Imperiale 5686, Giorno 321 della Spedizione – All’attenzione del Consiglio degli Ingegneri

Per due settimane il processo di trasmutazione non è avanzato, credo siamo ad una svolta. Sfortunatamente, è ormai chiaro che nulla della mente e dello spirito di coloro che subiscono la parziale trasmutazione rimane con loro. Le loro menti vengono in qualche modo sostituite da qualcosa di nuovo, come se una nuova persona si impossessi di quei corpi. Abbiamo inoltre notato che, in questo stato, sembrano essere infusi di poteri incredibili e sconosciuti agli umani. 

Estratti dal diario di missione di Aracne, Capo Studium della Gilda degli Ingegneri
Spedizione X oltre le Lande Salate
 

Durante la trasmutazione del corpo di un Umano morto verso lo stato di Ombra, è stato notato che per un certo periodo di tempo il corpo mantiene una sorta di coscienza. Si tratta di qualcosa di diverso dallo spirito originario della persona deceduta, ma che comunque è ancora in grado di interagire con gli Umani e col loro mondo. Quindi qualcosa di diverso anche dalle terribili Ombre, con le quali non pare possibile nessuna forma di comunicazione.

Gli Umani hanno trovato il modo di bloccare la trasmutazione dei Risvegliati in questo stato intermedio. Utilizzando della Selenite appositamente trattata con speciali processi alchemici, si creano un collare da far indossare al Risvegliato e un bracciale da far indossare a una persona che con il suo spirito bloccherà la trasmutazione. Gli Umani hanno dato a queste nuove creature il nome di “Eterecarnidi”, ma non sono pochi quelli che chiamano questi esseri (spesso con intento dispregiativo) “Ibridi”, per indicare il loro stato di creatura a metà tra il mondo degli Umani e quello delle Ombre. Pur non mantenendo la personalità originale, questa è ad ogni modo una condizione molto più conveniente che lasciarli diventare un’Ombra.

Un Eterecarnide, legato all’anima di un Umano, ne esegue le volontà e non riesce a concepire l’idea di fargli del male in alcun modo. Per questo i possessori di bracciale vengono chiamati Padroni o Arconti e sono considerati proprietari e responsabili dell’Eterecarnide stesso, delle sue azioni e della sua condizione.

Ogni Eterecarnide sviluppa sempre una dote particolare che può essere sfruttata dal suo Arconte secondo la propria volontà. Gli Umani catalogano gli Eterecarnidi a seconda deli potere che sviluppano, individuando quindi tre Ghenos, tre famiglie per così dire, ognuno contraddistinto da una specifica dote.

Un Eterecarnide sviluppa sempre un’affinità con gli individui del suo stesso Ghenos, i cui membri tendono a riunirsi tra di loro, compiendo strani rituali dove sembra eseguano una sorta di condivisione degli spiriti, grazie alla quale ricaricano le proprie energie. Non si è osservato alcun motivo concreto per cui valga la pena intromettersi in queste loro abitudini. Anzi una loro eventuale interruzione rischierebbe di provocare problemi al corretto funzionamento delle creature. Inoltre, secondo gli esperti della Gilda dei Filosofi, il loro attaccamento al Ghenos è il motivo per cui un Eterecarnide parla di se stesso usando sempre la prima persona plurale.

IL Nuovo MONDO

La Sconfitta della Morte

“Maestro, ma quindi è vero quello che dicono? Che nelle Terre di Ipogea la Morte non esiste?”

“Plotino, mio giovane allievo, come spesso ti ho già ripetuto durante i tuoi studi, la realtà è più complessa delle semplificazioni fatte dal volgo.”

“Quindi, mio saggio Maestro, che accade agli Umani che muoiono nelle Terre di Ipogea?”

“Se un Umano esala il suo ultimo respiro in Ipogea, se al suo spirito viene dato il tempo di abbandonare le sue spoglie mortali, il corpo ormai vuoto rimane preda di qualcosa di misterioso che esiste solo nel Nuovo Mondo. E allora vedresti tu quel corpo alzarsi o meglio, come dicono i nostri Filosofi, risvegliarsi. Risvegliarsi, muoversi e parlare, ma più nulla di umano resta a brillare nel suo sguardo. “

“E poi Maestro, che ne è di questi Risvegliati?”

“Se lasciati al loro destino, nel giro di pochi giorni essi perdono ogni parvenza di intelletto e civilizzazione e mutano in quelle tremende e bestiali creature che portano il nome di Ombre. Ma questa non è l’unica possibilità, perché grande è la nostra sapienza. Con il potere della Selenite e dell’alchimia possiamo fermare questa orrida trasmutazione. Così i Risvegliati diventano creature ibride, che in sé racchiudono il misterioso potere di Ipogea, ma che pure sono dotate di intelletto e di favella e, forse, di un proprio spirito. Essi sono quelle creature misteriose chiamate Eterecarnidi, che ormai da tempo servono gli Umani del Nuovo Mondo.”

“Grande è la nostra sapienza, che riesce a imbrigliare e asservire i misteri di Ipogea. Ma quindi Maestro, è falsa questa diceria del volgo, che gli Umani del Nuovo Mondo hanno sconfitto la Morte?”

“Plotino, quante volte dovrò ancora insegnarti ad ascoltare le parole che ti dico e a comprenderne il significato? Possano gli Antenati proteggermi da un allievo tanto disgraziato… Se un Umano esala il suo ultimo respiro in Ipogea, se al suo spirito viene dato il tempo di abbandonare le sue spoglie mortali e raggiungere i suoi avi nei Campi Elisi, la vita di quell’Umano è perduta. Ma è ormai noto, che una volta che il corpo mortale ha cessato le sue funzioni, passi del tempo prima che lo spirito l’abbandoni. Ed è vero che il Ghenos dell’Alba può riparare qualsiasi male accaduto a un corpo Umano. Se un Umano esala in Ipogea quello che altrove sarebbe il suo ultimo respiro, se i suoi compagni sono rapidi a prestargli le giuste cure, se il rito del Ghenos dell’Alba viene compiuto, quell’Umano torna a vivere una volta ancora. Ed è così che nel Nuovo Mondo la Morte stessa è stata sconfitta.”

Tratto dall’Opera “I Dialoghi dell’Alba” di Iperione, Archimandrita della Gilda dei Filosofi
Edito nell’Anno Imperiale 5690

Il potere degli Eterecarnidi del Ghenos dell’Alba ha la capacità di portare a una rigenerazione perfetta delle carni lacerate, fino a guarigione assoluta. Quando gli Umani lo scoprirono, compresero rapidamente che, se utilizzato celermente e seguendo tutte le corrette procedure, questo potere permetteva addirittura di riportare in vita un Umano morto prima che il suo spirito lo abbandonasse ed iniziasse il processo del Risveglio. Ovvero, quando il rito del Ghenos dell’Alba viene svolto su un Umano morto da poco tempo, se il suo Spirito non ha ancora abbandonato il suo corpo, tornerà in vita e sarà Umano a tutti gli effetti. In alcuni casi, può però accadere che il rito sia compiuto troppo tardi e che il suo Spirito si sia già allontanato per raggiungere gli Antenati. In questo secondo caso, il corpo ormai rianimatosi, rimasto senza il suo Spirito, non sarà in realtà diverso dagli altri casi di Risveglio e diventerà quindi un Eterecarnide.

Una problematica che si è venuta a creare consiste nel non poter operare un controllo immediato sullo stato dello spirito originario del corpo guarito. Il rito del Ghenos dell’Alba è andato a buon fine o il malcapitato ha riaperto gli occhi per via del Risveglio? In una prima fase non è possibile sapere con certezza se il guarito sia ancora un Umano o sulla strada per diventare un Eterecarnide. Per questo si è instaurata la pratica di applicare un periodo di quarantena, durante il quale al paziente è vietato l’esercizio di qualsiasi carica pubblica e sociale, così come la possibilità di allontanarsi dall’abitato dove può essere tenuto sotto sorveglianza dalla comunità. Dopo il periodo di quarantena, l’assistito verrà sottoposto ad interrogatorio e si stabilirà se sia ancora in possesso delle proprie facoltà umane o se il suo spirito sia perduto e il suo destino sia diventare un Eterecarnide.

IL Nuovo MONDO

L'Avamposto

Con questa nostra, informiamo il Consiglio Centrale di Ipogea a Selene sullo stato dei lavori del nuovo avamposto che, con concessione imperiale, abbiamo avuto mandato di costruire.

Abbiamo approntato gli edifici delle Gilde come richiesto e secondo la planimetria predisposta. La costruzione risulta ormai quasi del tutto completata. Manca ancora solo parte della palizzata, la torre di avvistamento e l’Altare degli Antenati – che abbiamo certezza termineremo prima dell’arrivo delle Carovane.

Il nostro Esploratore riporta inoltre che le zone nei dintorni sono ricchissime di giacimenti come non ne abbiamo mai visti e attende l’arrivo dei coloni per iniziare i lavori di mappatura.

Se doveste quindi avvistare le carovane della 388a Spedizione, dirigetele pure all’avamposto. La loro nuova casa li attende.

Fino all’Alba.

Rapporto di Antioco, Costruttore della Gildadegli Ingegneri – Spedizione 387a oltre le Lande Salate

L’Avamposto dove si svolgerà la nostra storia non ha un nome, non ancora. La sua costruzione è recente e risiede nell’angolo più remoto dei territori esplorati di Ipogea. La sua palizzata e i suoi edifici attendono l’arrivo delle carovane della 388a Spedizione oltre le Lande Salate, alle quali spetterà il compito di abitare l’Avamposto, organizzarlo, approntarne le difese, programmare le esplorazioni alla ricerca dei giacimenti e, infine, dargli un nome e farne la loro nuova casa.